Nuova Cina e globalizzazione
Mentre la guerra a colpi di dazi tra Washington e Pechino è sempre più aspra, Il presidente cinese Xi Jinping vuole aprire sempre di piu il suo mercato alla globalizzazione.
Xi Jinping prevede maggiori liberalizzazioni dell’economia, una nuova via della seta senza calcoli geopolitici, la difesa della proprietà intellettuale e politiche mirate per favorire gli investimenti. Una vera e propria guida nella difesa della globalizzazione. Ne recente summit di Boao ( Hainan), considerato il Davos dell’Asia che vede la presenza dei maggiori politici ed economisti di tutto il mondo come il premier Lee Hsein-loong di Singapore, il presidente austriaco Alexander Van der Bellen, il premier d’Olanda Mark Rutte, il primo ministro pakistano Shahid Khaqan Abbasi, il presidente filippino Rodrigo Duterte, il premier mongolo Ukhnaa Khurelsukh. Fra gli ospiti anche il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetaria internazionale. Il presidente cinese Xi ha promesso una nuova fase di aperture alle industrie automobilistiche straniere di aprire fabbriche in Cina di loro totale proprietà superando superando l’obbligo di formare joint ventures con compagnie cinesi.
Ha anche suggerito un alleggerimento delle tasse sugli autoveicoli importati. Recentemente Donald Trump aveva fatto notare che le auto cinesi negli Usa sono tassate al 2,5%, mentre quelle Usa in Cina subiscono tasse per il 25%.
Xi ha anche promesso di migliorare la protezione delle proprietà intellettuali, proprio mentre Usa ed Europa lamentano furti e trasferimenti forzati delle tecnologie.
Difendendo i 40 anni di riforme economiche e il desiderio di condividere il suo sviluppo con gli altri Paesi, Xi ha anche citato la Belt and Road Initiative ( la nuova via della seta ), e ha insistito che con questo progetto gigantesco, la Cina “non ha calcoli geopolitici, non cerca zone esclusive, e non impone accordi commerciali sugli altri”.
Il presidente cinese nel suo discorso ha invitato tutte le nazioni a unirsi per “dedicarci all’apertura e a risultati positivi per tutti… per raggiungere un domani migliore per l’Asia e per il mondo”.
Alla standing ovation che è seguita alla conclusione del suo discorso pieno di promesse, si sono stati alcuni commenti di studiosi ed espertiche hano ricordato come le stesse promesse di Xi le hanno ascoltate nel discorso di Davos quasi un annno fa, altri temono, come in passato, che dopo aver detto tante cose, tutto rimanga uguale. Christopher Balding, professore associate alla Hsbc Business School di Shenzhen, un po scettico sulle promesse di Xi pensa che i partecipanti lasciando il summit di Boao non rimarranno molto sorpresi e alcuni diranno che la Cina è piu aperta ma cioò è chiaramente solo un messaggio di propaganda