27 Aprile 2024 14:10
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Macron vuole difendere l’Ucraina…

Macron vuole difendere l’Ucraina…

Il Presidente francese Macron con una sua “ambiguità strategica” vuole inviare un segnale al Presidente della Federazione Russa  che le forze occidentali sono pronte ad un maggiore impegno per la difesa dell’Ucraina e a sbloccare più fondi.

In occasione del secondo anniversario dell’intervento militare in Ucraina da parte delle forze armate della Federazione Russa, il presidente francese Macron ha organizzato all’Eliseo una conferenza internazionale che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti della coalizione occidentale che al momento sostiene la difesa Ucraina dall’attacco russo. Hanno fatto discutere, all’indomani della conferenza, alcune dichiarazioni del Presidente Macron che non escluderebbero un eventuale invio di militari dei paesi alleati sul campo militare ucraino. Tali dichiarazioni, che comunque erano state anticipate al momento dell’invito a partecipare, hanno suscitato non poche reazioni contrarie, tra le quali vanno citate: quelle del rappresentante statunitense John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, che ha escluso una futura presenza di forze armate americane sul suolo ucraino, del Presidente britannico Sunak, del Presidente Finlandese Sauli Niinisto ed in particolare quelle del Cancelliere Olaf Scholz, deciso ad evitare ogni escalation verso un inasprimento del conflitto e fermamente convinto a non inviare in Ucraina i missili Taurus. Contrari si sono dichiarati per il momento, anche i paesi cosiddetti di Visegrad (Rep. Ceca, Polonia, Ungheria e Slovacchia) e la Svezia, mentre più possibilisti si sono dimostrati i rappresentanti dei tre paesi baltici soprattutto in relazione alla presenza di personale militare della NATO che possa svolgere della formazione dei reparti speciali delle forze armate ucraine.

Le dichiarazioni di Macron sono apparse scioccanti se messe a confronto con i suoi viaggi in Russia nell’inverno 2022 per scongiurare l’invasione dell’Ucraina oltre ai suoi appelli a non umiliare la Russia all’inizio del conflitto. A fronte delle polemiche suscitate dalle sue dichiarazioni al termine della Conferenza, il Presidente Macron ha affermato l’importanza di mettere in piedi una sorta di “ambiguità strategica” al fine di inviare un segnale al Presidente della Federazione Russa dimostrando che le forze occidentali sono pronte ad un maggiore impegno per la difesa dell’Ucraina e a sbloccare più fondi. Quest’ultimo aspetto è contenuto anche in alcuni recenti interventi della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Emmanuel Macron ha aggiunto di fare riferimento soprattutto all’invio di unità non di combattimento ma di esperti nell’azione di sminamento oltre a sezioni di esperti nella formazione dei corpi militari ucraini.

D’altra parte in un articolo firmato da Philippe Ricard e Elise Vincent apparso recentemente su Le Monde si afferma che una presenza militare ancorché discreta delle forze alleate è già una realtà in Ucraina. Si tratterebbe quindi non di invii ufficiali di truppe o di unità di combattimento ma della presenza di alcuni professionisti specializzati in diversi settori sul suolo ucraino con fini soprattutto di formazione dei militari e di informazione circa il materiale consegnato. Inoltre a quanto pare i test sul campo di materiale bellico ad alta tecnologia, come missili e droni, sono seguiti da vicino e giustificherebbero la presenza di alcuni professionisti dei corpi militari dei paesi NATO. Nell’articolo viene anche citata la presenza dal 2014, anno dell’inizio della crisi russo-ucraina, lungo il confine tra Ucraina e Russia di dodici basi della CIA che avrebbero contribuito a fornire informazioni preziose nei periodi immediatamente precedenti all’invasione del 2022.

La polemica suscitata dalle dichiarazioni di Macron, ha implicitamente alzato il velo su una realtà pre-esistente e potrebbe annunciare nuovi scenari nel prossimo futuro.

Paola Ciccolella

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