27 Aprile 2024 7:37
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Scegliere l’Europa

Scegliere l’Europa

“l’Europa rimane un faro, se questo faro si spegne sarà un problema per tutto il mondo”.

L’Europa è innanzi tutto un modello di convivenza unico, in cui sono realizzati ed estesi a tutti, almeno idealmente, pace, libertà, democrazia, diritti e welfare, cinque valori di cui sono privi i due terzi del nostro pianeta. Come ha detto Papa Francesco in occasione del conferimento del premio Carlo Magno nel 2016, “l’Europa rimane un faro, se questo faro si spegne sarà un problema per tutto il mondo”. Occorre ricordarlo, perché per poter scegliere, occorre conoscere.

L’Europa è inoltre un modello di pluralismo, espresso nel suo motto “unità nella diversità”. Le radici cristiane hanno contribuito in maniera sostanziale alla crescita di un umanesimo inclusivo cresciuto nei secoli, ma un riferimento esplicito a tali radici non è stato accettato nella proposta di costituzione europea, probabilmente per evitare ogni rischio di tentazione o interpretazione integralista. Malgrado ciò, l’influsso positivo di questo umanesimo, di cui il cristianesimo è stato espressione fondamentale, rimane vivo nello spirito del Trattato di Lisbona, sottoscritto dai paesi europei nel 2007, in particolare nei principi di solidarietà e di sussidiarietà che ne costituiscono la linfa profonda. Proprio in materia religiosa, fonte spesso di conflittualità, l’articolo 17 del Trattato di Lisbona fornisce per la prima volta una base giuridica per un dialogo aperto, trasparente e regolare tra le istituzioni dell’UE e le chiese, le associazioni religiose e le organizzazioni filosofiche e non confessionali. Tante diversità, tante minoranze, un’unica Europa, minata oggi da alcuni tarli di separatismo ai quali occorre fare attenzione. Tali sono i nazionalismi e i “sovranismi” di varia lingua e matrice ideologia, che purtroppo si mostrano da più parti. In un mondo in cui i vecchi equilibri geopolitici sono in crisi, in cui le grandi potenze si confrontano e talvolta si scontrano, l’Europa può preservare la sua essenza di pace, di libertà e di benessere soltanto attraverso l’unione, come è evidente constatando le difficoltà in cui versano persino delle tradizionali economie forti, come quella tedesca. Sovranismi e nazionalismi, più che pericolosi – dice Gianni Borsa nella presentazione del suo ultimo libro Scegliere l’Europa– , sono inutili. Perché, nell’attuale crisi di destabilizzazione geopolitica, questa Europa, che finora è stata importante, è ora una necessità irrinunciabile e, per dirlo con la celebre frase di Don Milani, “o se ne esce insieme, o non se ne esce”.

L’Europa è infine una costruzione sempre in divenire, per la quale occorre tanto il contributo delle giovani generazioni che l’impegno generoso di quelle che le hanno precedute, affinché quei benefici di pace, libertà, diritti di cui hanno usufruito i più anziani dopo l’incubo delle guerre mondiali, siano garantiti anche a coloro che vivono oggi e che vivranno nel futuro. Quanto siano importanti le prossime elezioni europee e perché soprattutto sia importante, oggi, “scegliere l’Europa”, con consapevolezza e con convinzione, è emerso in alcuni essenziali spunti di riflessione durante la presentazione del recente libro di Gianni Borsa intitolato appunto Scegliere l’Europa. Domande e Risposte (editrice AVE, 2024), alla Libreria San Paolo, a Roma.  “Scegliere l’Europa” è quindi un percorso in qualche modo eticamente obbligato. L’agile libro di Gianni Borsa, con i dieci contributi che affrontano la questione da angoli prospettici differenti, oltre all’introduzione del curatore e la prefazione di Guido Formigoni, ne dà una articolata e convincente dimostrazione. 

Marina Geat

 

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