27 Aprile 2024 11:45
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Putin, Trump e la fragile Europa

Putin, Trump e la fragile Europa

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..di fronte alla minaccia imperialista dwlla Russia e al pericolo di essere abbandonata dagli Stati Uniti,oggi, l’Europa si presenta incerta, fragile e debole.

Mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lancia la sua candidatura per un secondo mandato quinquennale, l’Unione Europea è minacciata dalla pericolosa guerra di Putin in Ucraina e dal candidato presidenziale  Donald Trump che continua a lanciare intidimazioni selvagge contro gli alleati di lunga data dell’America. Oggi la situazione dell’Europa si presenta incerta,difficile,fragile e debole.

Se Trump vincesse a novembre, probabilmente sarebbe la fine della NATO e della garanzia di sicurezza americana. L’Europa sarebbe completamente sola, intrappolata tra la vicina Russia e l’America isolazionista dall’altra parte dell’Atlantico. A peggiorare le cose, gli europei continuano ad aggrapparsi disperatamente a un gruppo di stati-nazione storicamente ereditato e “sovrani”, anche se la maggior parte di loro lo è solo sulla carta, perché troppo deboli per affrontare da soli le attuali realtà geopolitiche.

La situazione, secondo il politologo tedesco Joschka Fischer,richiede una Unione europea compatta, un’ Europa con una comune politica estera, un’unica e forte capacità militare, un ombrello nucleare europeo e tutto ciò che costituisce la base di un significativo potere sovrano che possa inserirsi come protagonista in questa nuova e complessa realtà geopolitica mondiale. 

Gli europei, tuttavia, restano quasi indifferenti preoccupati di conservare la loro leadership  nazionalistica. L’Europa è economicamente prospera, tecnologicamente e scientificamente avanzata e generalmente un buon posto in cui vivere (con democrazie forti e Stato di diritto); ma non è riconosciuta come una grande potenza. Questo è uno status che l’Europa deve ancora raggiungere e deve farlo rapidamente sotto la pressione degli eventi attuali. Il pericolo evidente rappresentato da Putin a quanto pare non è stato sufficiente. Ma ci si chiede: l’ulteriore minaccia proveniente da Trump riuscirà a stimolare l’Europa a ritrovare la sua vera identità?

A giudicare dall’esperienza passata, è facile essere pessimisti a questo riguardo. La guerra della Russia va avanti da due anni e l’Europa non si rende conto che una grande potenza sta ancora una volta perseguendo un’aggressione imperialista e predatoria contro un vicino più piccolo e pacifico.  L’Europa dovrebbe sostenere con armi , difese aeree,  attrezzature pesanti e tutto ciò di cui l’Ucraina ha bisogno per difendersi efficacemente. Ora, c’è il rischio crescente che l’assistenza americana all’Ucraina finisca a causa della stretta isolazionista di Trump sul Partito Repubblicano.

Eppure in Ucraina c’è in gioco molto di più della libertà e della sovranità del suo stesso popolo. Il futuro della stessa Europa democratica è ora in discussione. Putin vuole una revisione territoriale su larga scala della mappa post-Guerra Fredda, per garantire il predominio della Russia e ripristinare il suo status di potenza globale. Putin vuole raggiungere questo obiettivo e quasi certamente non si accontenterà di prendersi solo l’Ucraina. La Russia si è trasformata in un’economia di guerra e l’Europa deve prendere sul serio questa realtà.

La recente minaccia di Trump non dovrebbe sorprendere. Durante il suo primo mandato, Trump ha detto agli europei che considera la NATO obsoleta, sostenendo che è stata mantenuta in vita a spese dell’America, e che gli Stati Uniti dovrebbero abbandonarla. Da allora la risposta europea è stata quella di aggrapparsi sconsideratamente allo status quo, come se nulla fosse cambiato. Ora l’Europa deve recuperare il tempo perduto, mentre si prepara allo scenario peggiore: un altro insediamento di Trump il prossimo gennaio. Secondo Joschka Fischer, Putin e Trump – sia separatamente che insieme – stanno imponendo un cambiamento di paradigma storico in Europa. Sebbene la prosperità e la protezione sociale restino importanti, la sicurezza dell’Europa dovrà essere la massima priorità nell’agenda degli anni, e forse anche dei decenni, a venire.

Nella migliore delle ipotesi, l’alleanza transatlantica resterà in vigore dopo le elezioni americane. Ma non dobbiamo scommetterci. L’Europa deve impegnarsi fermamente a rafforzare le proprie capacità di difesa, perché ha un vicino che rappresenta una minaccia militare senza mezzi termini. La prolungata ingenuità europea potrebbe rivelarsi fatale.

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